venerdì 8 febbraio 2013

Terapia con aciclovir nella varicella


Riduzione di un solo giorno di malattia ma nessuna capacità di influire sull’incidenza delle complicanze. Questi i risultati emersi da un recente studio italiano sulla varicella, compiuto su 1094 pazienti seguiti dai pediatri di base e che ha posto dei dubbi sull’efficacia della terapia con Aciclovir.
 
Secondo quanto dedotto da Patricia Petaros e Federico Marchetti, medici della Clinica pediatrica IRCCS ‘Burlo Garofalo’ dell’Università di Trieste, l’Aciclovir è efficace nel ridurre la gravità e il decorso della malattia solo se iniziato entro le prime 24 ore dell’insorgenza del rash, mentre non ha nessuna efficacia sull’incidenza delle complicanze che, su un totale di 540 mila casi l’anno in Italia, rappresentano il 4%. Di questi, lo 0,6% richiede l’ospedalizzazione, con un conseguente incremento dei costi sociali ed economici che questa malattia determina.
 
"In sostanza - si legge nello studio pubblicato a febbraio 2005 sulla rivista d’informazione ‘Medico e Bambino’ e ripreso nel numero di gennaio 2006 - al momento non ci sono elementi sufficienti a favore dell’utilizzo dell’Aciclovir nel bambino immunocompetente. Nel bambino sano la terapia con Aciclovir per via orale non è consigliata vista la limitata efficacia, i costi e la necessità di iniziare la terapia entro le prime 24 ore dalla comparsa del rash". 

La terapia tradizionale della varicella si basa sull’utilizzo dei farmaci sintomatici quali gli antipiretici (paracetamolo), il talco mentolato e, in alcuni casi, gli antistaminici per ridurre il prurito. L’uso dell’Aciclovir, a scopo di ridurre le manifestazioni cliniche della varicella e di prevenire le complicanze, resta dunque controverso.Utile e'usarlo sotto i 24 mesi di vita per ridurre la durata dei sintomi.


Da www.guidagenitori.it

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